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Guida alla Pinacoteca presso l’Ex Collegio dei Filippini

1° Piano

1° sala (da sinistra a destra)

  • Fra’ Felice da Sambuca “San Felice da Cantalice” (secolo XVIII):

Fra’ Felice da Sambuca: padre cappuccino. Nato in Sicilia (a Sambuca di Sicilia, provincia di Agrigento). Dal 1754 fece parte del Convento dei Cappuccini di Erice. Nel 1768 venne inviato a Roma dove eseguì numerosi importanti dipinti. Nel 1777 fu trasferito nel Convento di Torricchio (Toscana) quasi per un anno, e lì eseguì molti dipinti per diverse Chiese e Conventi della Toscana. Dopo il suo ritorno in Sicilia, lavorò per gli ambienti religiosi in tutta l’isola, lasciando in eredità molti lavori, soprattutto nei Conventi dei Cappuccini di Palermo. Fra’ Felice di Sambuca, nella sua vita, cercò sempre di popolarizzare la pittura religiosa.

“San Felice da Cantalice”: San Felice da Cantalice (Felice Porri): visse nel XVI secolo, frate cappuccino, eseguì numerose guarigioni di bambini e salvò miracolosamente gli allevamenti di bachi da seta (oggi è il protettore degli allevatori di bachi da seta).

  • Vincenzo Camuccini “La guarigione della figlia di Giairo” (secolo XIX):

Vincenzo Camuccini nato e vissuto a Roma fu il direttore della Fabbrica vaticana di mosaico e direttore di importanti musei a Roma.

“La guarigione della figlia di Giairo”: il capo della Sinagoga del luogo (padre della bambina di 12 anni malata) prega Gesù di salvarla. Gesù entra in casa insieme a tre apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, pronuncia: “Talitha kumi” (aramaico Risorgi!) e risorge la piccola. La bambina torna alla vita.
Stile: Neoclassiciscmo.

  • Fra’ Felice da Sambuca “San Francesco D’Assisi rifiuta il sacerdozio” (secolo XVIII): dipinto proveniente da Palermo.

Francesco Bernardone (figlio di Pietro Bernardone, ricco mercante di Assisi) era un giovane poeta, amava la musica e le danze. Il ritorno dalla guerra però lo portò a capire che il mondo non era più come prima. Essendo molto religioso volle unirsi alla Chiesa. Ciononostante, non condivideva alcuni dei dogmi ecclesiastici. Così, decise di rifiutare il sacerdozio e di istituire l’ordine dei frati minori (in seguito Ordine Francescano). Tale Ordine si basa sul privarsi di ogni bene materiale e condurre la vita in armonia di spirito. Ad oggi San Francesco D’Assisi assieme a santa Caterina da Siena sono i patroni principali d’Italia.

  • Autore ignoto “Deposizione della Croce”:

Dopo la crocifissione, Gesù viene deposto dalla Croce e dato alla Madre (Madonna). In questo quadro ci sono 2 personaggi ignoti: S.Chiara e S.Francesco che, storicamente, si collocano in tempi molto più recenti. L’autore volle, comunque, inserirli nel dipinto.

  • Autore ignoto “La vocazione di Saul” (secolo XVIII):

Saul nato in Siria, cittadino di Roma, cercò di imprigionare molti cristiani. Gesù lo fermò sulla via di Damasco, accecandolo con un forte bagliore di luce ed interrogandolo: “perché mi perseguiti?”. La luce rese Saul cieco per 3 giorni, venne poi guarito dal capo di una piccola comunità cristiana locale. Questo incontro cambiò la vita del fariseo e filosofo Saul che dopo il battesimo divenne l’apostolo (Apostolo dei Géntili, ovvero dei pagani) col nome di Paolo di Tarso.

2° sala (da sinistra a destra)

  • Ignoto pittore siciliano, Ritratti in olio su tela degli apostoli (in alto):

Da sinistra a destra: San Paolo, San Pietro (il primo Papa), San Giuda (Giuda Taddeo), San Filippo, San Bartolomeo, San Matteo.

Anno: circa 1700. Provengono dal Convento Francescano di Burgio.

  • Luca Giordano (Fapresto) “Nettuno e Coronide” (secolo XVII):

Luca Giordano: nato a Napoli, visse e lavorò sia nella stessa Napoli, che a Roma, Montecassino (Roma), Firenze e in Spagna. L’ultima tappa fu di nuovo Napoli dove il pittore lavorò fino agli ultimi giorni. L.Giordano si rifece allo stile di Caravaggio, e, a tratti, si ispirò anche a Raffaello e Michelangelo. A Montecassino lasciò numerosi affreschi, purtroppo distrutti in seguito alla seconda guerra mondiale. A Firenze decorò il soffitto del salone del palazzo dei Medici-Riccardi. In Spagna eseguì gli affreschi del Palazzo Reale di Madrid.

“Nettuno e Coronide”. Coronide, una principessa greca con le ali di corvo, desiderata da tanti personaggi mitologici (tra cui Nettuno, presente nel dipinto) in attesa del suo amore: Apollo.
Stile: dal Barocco al Rococò.

  • Autore ignoto “Martirio di San Bartolomeo” (secolo XVIII):

Bartolomeo (Natanaele) fu uno dei 12 apostoli che seguirono Gesù. Il suo atroce martirio, fu provocato dal ruolo svolto in India e poi in Armenia dove, con la sua predicazione, avrebbe convertito anche il re alla fede cristiana, attirandosi però le ire dei sacerdoti pagani. San Bartolomeo guarì malati, diede la vista ai ciechi e non accettò mai i numerosi doni gli offerti. Nel 580 una parte dei suoi resti mortali fu trasferita a Lipari, isola sita nel nord della Sicilia.

  • Pietro Novelli “Madonna che porge il Bambino a San Bernardo frate cistercense” (secolo XVII):

Pietro Novelli, nato a Monreale (Sicilia), fu un pittore e architetto (nominato architetto del regno), ed è considerato uno dei più importanti artisti del seicento di Sicilia. Il suo stile risente delle influenze della scuola di Caravaggio, del pittore fiammingo Antoon van Dyck, dei pittori genovesi e dei pittori del Rinascimento. Morì in combattimento a Palermo, durante il periodo in cui ebbe l’incarico di ingegnere civile e militare del Regno. Lasciò numerosi dipinti che si trovano in Italia (soprattutto in Sicilia, ma anche a Napoli e a Roma) e all’estero (Spagna, Budapest, Francia, Ginevra, Malibù, Germania, Vienna, Malta).

“Madonna che porge il Bambino a San Bernardo, frate cistercense”: San Bernardo da Chiaravalle – uno dei più fedeli sostenitori di Cristo e della Vergine Madre, nato in Francia nel 1090. Fondò l’ordine dei Cistercensi in Francia (Cîteaux).
Il dipinto descrive un bellissimo e miracoloso momento nella vita di San Bernardo: durante il suo lungo cammino di divulgazione della religione, San Bernardo più di una volta si trovò in difficoltà davanti ai non credenti. E una volta, davanti a lui avvenne un miracolo: comparve la Madonna col Bambino che, per prepararsi all’allattamento, chiede a San Bernardo di tenere tra le braccia Gesù, dandogli testimonianza diretta della Verità: Gesù è umano ed è stato concepito immacolatamente. Dopodichè , Maria incoraggiò il frate dicendogli di non temere e di proseguire il suo percorso.
Stile: Barocco.

3° sala (da sinistra a destra)

In questa sala vengono celebrati i matrimoni con rito civile e, spesso, è sede di conferenze stampa, convegni e altri importanti eventi e manifestazioni.

  • Le opere di Fra’ Felice da Sambuca (secolo XVIII):

San Benedetto da Norcia: 480-547, fondatore dell’Ordine di San Benedetto;
San Pietro Nolasco: XII-XIII secoli, Francia – Spagna, fondò l’Ordine di Santa Maria della Misericordia (dei Mercedari);
San Giovanni di Dio: 1495 Portogallo-1550 Spagna;
San Filippo Neri: 1515-1595, “secondo apostolo di Roma”, fondatore dell’Oratorio (inclusa la sede del Collegio dei Filippini ad Agrigento);
San Gaetano da Thiene: 1480-1547, Italia, fondatore dell’Ordine dei Chierici regolari teatini.
Stile: con toni popolareschi, quasi caricaturali.

  • Giuseppe Crestadoro “Gloria di San Pietro” (anno 1789):

Giuseppe Crestadoro: 1711-1808, Italia (Sicilia). Lavorò sugli affreschi nella chiesa di Messina e tanti altri ne restaurò in Sicilia e in Calabria. Lasciò numerosi dipinti e affreschi in Sicilia. Alcune sue opere, purtroppo, andarono perse in seguito al terremoto di Messina.

“Gloria di San Pietro”: Gesù dà le chiavi del Paradiso a Pietro (il primo Papa), primato papale, su cui si basa tutta l’autorità papale.

  • Fra’ Felice da Sambuca “Morte dell’empio (cattiva morte)” (secolo XVIII):

Dio scaglia sul peccatore una lunga freccia; si vedono i simboli del peccato: un serpente che avvolge un sacco col denaro come simbolo di avidità, delle figure mostruose, una donna nello specchio come simbolo dell’amore passionale e della vanità umana.

  • Guglielmo Walsgart (dati incerti) “Martirio di Sant’Orsola (o di Sant’Agata)” (secolo XVII):

Guglielmo Walsgart: pittore fiammingo (belga) attivo a Palermo dal 1612 – 1666. C’è un dubbio sull’autore: alcune fonti indicano questo nome (o Geronimo Gerardi, versione italianizzata del nome), altre invece indicano un altro pittore fiammingo, ovvero Antoon van Dyck (1599-1641) attivo per un periodo in Italia .

Sant’Orsola (figlia di un sovrano francese, segretamente consacrata a Dio) fu uccisa a colpi di freccia da Attila, per aver rifiutato di sposarlo.

  • Fra’ Felice da Sambuca “Morte del giusto (buona morte)” (secolo XVIII):

La luce divina è diretta sul morto dall’espressione serena che è attorniato da preti, santi e soldati.

  • Fra’ Fedele da San Biagio “Nascita di Maria” (secolo XVIII):

Fra’ Fedele da San Biagio: pittore cappuccino di San Biagio Platani. Studiò nel seminario arcivescovile di Agrigento. Si formò artisticamente in Sicilia (imparando dal pittore siciliano Olivio Sozzi) e a Roma.
Eseguì delle tele per il convento dei cappuccini di Palermo. Lasciò numerosi dipinti (circa 156 grandi pale d’altare e 3000 opere di diversa grandezza) nei conventi cappuccini della Sicilia occidentale, anche se il numero potrebbe essere molto più alto, perché per la modesta caratteristica dei francescani non firmava e non datava le sue opere (motivo per cui la sua fama non raggiunse alti livelli). Ebbe il merito di ricevere dal papa Pio VI il titolo di “Padre provinciale di merito”.

Autore: Ekaterina Vasileva con il supporto di Angela Pullara.

Revisione: Emmanuele D’Urso

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